In tutto il libro “La casa dall’angolo dipinto” aleggia un messaggio forte e chiaro: nonostante tutto, la vita va avanti per poi arrivare alla conclusione che essa stessa è un miracolo. Può essere
sconvolta da sciagure e messa alla prova duramente da sofferenze e dolori, ma l’importante è trovare il modo di andare avanti lasciandosi aiutare dalle persone più care. La vita continua, tutto è
collegato al passato ma proiettato nel futuro, e la chiave è l’amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà per i meno fortunati.
E’ un libro denso di emozioni, commuove il lettore che viene travolto sia da eventi dolorosi ma anche da eventi carichi di serenità. La descrizione dei luoghi così minuziosa e partecipata spingono il
lettore ad addentrarsi sempre di più in questa storia collettiva che attenzione, non è una storia nella storia, bensì è la storia stessa che si fa spettatrice di un ampio ventaglio di storie
individuali in una contestualizzazione efficace ed esatta che non lascia mai dubbi su quello che si sta leggendo. Una sorta di realismo storico in cui ogni evento, dal più piccolo al più grande e
importante, è collocato al suo posto attraverso digressioni temporali ben inserite nella narrazione.
La tragedia del terremoto che colpisce Narciso e la comunità di Bal-vano, non si ferma solo al lutto,alla morte, alla perdita dei genitori e della sorella, ma percorre tutta l’esistenza del
protagonista, essa è sempre dietro l’angolo pronta a squarciare anche il più piccolo ato-mo di serenità. Narciso, ma in realtà anche Gelsomino, il fratello maggiore che gli ha fatto da padre,
sembrerebbe l’unico a non riu-scire ad andare avanti nonostante sia circondato dall’amore degli zii che lo hanno cresciuto e nonostante con Lalla, la moglie, abbia creato una sua famiglia. Il
protagonista, che la notte prima della tragedia dipinge, in un angolo della parete di casa, la sua famiglia, riesce attraverso l’arte a stemperare il dolore e solo nelle ultimissime pagine, dopo la
morte dell’amato zio, trova la serenità e si sente rinato.
“D’altronde i fiori fioriscono sempre” conclude con un messaggio di speranza Antonia Occhilupo.
Con stima e affetto.
Valentina
Valentina Rosafio (lunedì, 11 luglio 2016 10:53)
In tutto il libro “La casa dall’angolo dipinto” aleggia un messaggio forte e chiaro: nonostante tutto, la vita va avanti per poi arrivare alla conclusione che essa stessa è un miracolo. Può essere sconvolta da sciagure e messa alla prova duramente da sofferenze e dolori, ma l’importante è trovare il modo di andare avanti lasciandosi aiutare dalle persone più care. La vita continua, tutto è collegato al passato ma proiettato nel futuro, e la chiave è l’amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà per i meno fortunati.
E’ un libro denso di emozioni, commuove il lettore che viene travolto sia da eventi dolorosi ma anche da eventi carichi di serenità. La descrizione dei luoghi così minuziosa e partecipata spingono il lettore ad addentrarsi sempre di più in questa storia collettiva che attenzione, non è una storia nella storia, bensì è la storia stessa che si fa spettatrice di un ampio ventaglio di storie individuali in una contestualizzazione efficace ed esatta che non lascia mai dubbi su quello che si sta leggendo. Una sorta di realismo storico in cui ogni evento, dal più piccolo al più grande e importante, è collocato al suo posto attraverso digressioni temporali ben inserite nella narrazione.
La tragedia del terremoto che colpisce Narciso e la comunità di Bal-vano, non si ferma solo al lutto,alla morte, alla perdita dei genitori e della sorella, ma percorre tutta l’esistenza del protagonista, essa è sempre dietro l’angolo pronta a squarciare anche il più piccolo ato-mo di serenità. Narciso, ma in realtà anche Gelsomino, il fratello maggiore che gli ha fatto da padre, sembrerebbe l’unico a non riu-scire ad andare avanti nonostante sia circondato dall’amore degli zii che lo hanno cresciuto e nonostante con Lalla, la moglie, abbia creato una sua famiglia. Il protagonista, che la notte prima della tragedia dipinge, in un angolo della parete di casa, la sua famiglia, riesce attraverso l’arte a stemperare il dolore e solo nelle ultimissime pagine, dopo la morte dell’amato zio, trova la serenità e si sente rinato.
“D’altronde i fiori fioriscono sempre” conclude con un messaggio di speranza Antonia Occhilupo.
Con stima e affetto.
Valentina