A chi coltiva la speranza
di un altro giorno
e di un altro ancora
e di un altro ancora
Quisquilie è la rappresentazione in versi della vita di Antonia Occhilupo, dalla sua nascita, Primavera, al testamento, D'amor trabocca, dipingendo toccanti tonalità emotive e spunti di riflessione sulla vita.
I componimenti sono suddivisi in cinque parti, di cui le prime tre - Fino a 50 anni: pennellate di vita, Lo spettro della malattia, La radioterapia: bozzetti di rinascita - sono composte da 30 poesie ciascuna, la quarta parte - Il trionfo - è composta da 9 poesie. Chiude il ciclo La gloria, con un'unica poesia.
I 100 componimenti racchiudono silenziose urla di dolore, stemperate dai ricordi dell'infanzia nella Terra del Salento che riescono ad avere sull'Autrice una funzione euristica, capace di comprendere persino il dramma della malattia: la miastenia e il tumore al timo.
Gli affetti più cari - Tu sei il mio Freud, I due gioielli - rappresentano la cornice più salda e le danno a forza di non mollare mai, accanto a versi che paiono filastrocche per bambini, quasi a voler a tutti i costi, nonostante la sofferenza, non ascoltare il tormento per non diventare preda della disperazione.
Alla sua prima esperienza poetica, si è Ella stessa strabiliata per essere riuscita a rendere manifesta quella creatività prima nascosta, probabilmente bloccata dalla massificazione dei sentimenti e delle emozioni più pure.
Con le palpebre cascanti
non colgo le stelle cadenti.
Cielo d'ambrosia
Mare d'ardesia
Terra feconda
Acqua faconda:
siete troppo immensi
per essere compresi
nel mio spicchio di luce.